Re sole, influencer ante litteram
Fashion

Moda maschile: Re Sole, influencer ante litteram

Siete davvero sicuri che il fenomeno influencer sia nato negli anni 2000?

Nella seconda metà del 600 la moda francese si diffuse in Europa e America, grazie a quello che potremmo definire un influencer ante litteram: Luigi XIV, Re Sole.

Nel secolo precedente la moda europea si ispira soprattutto al costume spagnolo, su cui si riflettono chiaramente i dettami imposti dalla Controriforma con forme rigide e colori scuri.

Nel 1646 Luigi XIV sale al trono e trasforma Versailles in un incubatore di mode, stili e trend che influenzeranno il suo regno e la cultura del periodo.

Re Sole - influencer
Illustrazione della rivista francese “Le Mercure Galant”

La moda di Versailles si diffonde velocemente in Europa e nel Nuovo Mondo grazie alle “poupette” abbigliate, secondo le ultime tendenze, ed i primi magazine di moda tra cui “Le Mercure Galant”  fondata nel 1672 da Jean Donneau de Visé.

L’ampia diffusione della moda francese accomuna lo stile vestimentario delle corti europee, pur ammettendo varie contaminazioni nelle varie regioni.

Durante il suo regno, Re Sole concentra tutta l’alta nobiltà a Versailles avendone, così, completo controllo.

Vivendo a corte, l’aristocrazia è tenuta a rispettare i canoni estetici imposti da sovrano. 

Gli abiti a corte: Re Sole e le sue pretese

La prima metà del regno di Luigi XIV si caratterizza per abiti leggeri, che diventano sempre più sontuosi e ricchi nel tempo.

Re Sole è promotore di nuovi stili e capi per la moda maschile, uno tra tutti: il rhingraves, un particolare tipo di brache lunghe e larghe da sembrare una gonna, indossato su calze aderenti trattenute da una arricciatura sopra o sotto il ginocchio. I rhingraves, ornati da strisce di stoffe colorate, pizzi, ricami e nastri di raso, sono spesso indossati con farsetti corti che lasciano sporgere sbuffi di preziose camicie bianche.

Le acconciature maschili prediligono capelli lunghi e favoriscono l’ampia diffusione delle parrucche, che diventano presto di uso comune tra uomini e donne. Emblema dello stile di Versailles, la parrucca è la costante della moda dell’epoca. Varie sono le lunghezze e le acconciature, così da adattarsi ad ogni occasione: lunghi boccoli per gli eventi pubblici e corte per le attività quotidiane. Realizzate in capelli veri, o in crine di cavallo o pelo di capra, i colori più usati sono il bianco ed il nero, senza però dimenticare alcuni stili più eccentrici in color rosso o biondo. 

Allonger, anche la parrucca vuole la sua parte

Il modello lanciato dal re è chiamato “allonger”, piccoli riccioli di capelli cuciti su tre strisce di stoffa che ricadono su spalle e schiena. Le parrucche sono spesso grandi e ingombranti, costringendo gli uomini a portare solo cappelli a falda larga, benché non abbastanza capienti e quindi portati sovente sotto braccio.

L’istituzionalizzazione e l’uso obbligatorio di parrucche a corte dal 1650 è un lampo di genio di Luigi XIV, che ha un doppio esito positivo: da un lato gli permette di coprire la calvizie, dall’altro la costante richiesta di questo accessorio, porta cospicui introiti nelle casse del regno.

Accessori indispensabili per i cortigiani di Versailles sono i guanti , la cravatta e la spada. 

Gli anni Sessanta del 700. Come cambia la moda maschile con il Re Sole

A partire dal 1670, la moda maschile si semplifica, con forme più lineari e al tempo stesso più solenni. ll giustacorpo, il cappotto al ginocchio e stretto in vita, senza colletto, presenta larghi polsini e tasche sui fianchi, al di sotto si porta il gilet e i pantaloni chiamati culottes, stretti e lunghi fino alle ginocchia. 

Ad adornare il collo, a sostituire il colletto in pizzo, è introdotto il jabot bianco, una sorta di sciarpa in seta con finiture in pizzo e spesso impreziosita da un fiocco colorato.

In inverno, sopra l’abito viene indossato un mantello:  simile ad un cappotto o più simile ad una larga e lunga tunica con maniche larghe, prende  il nome di à la Brandebourg. Persino la spada, simbolo di virilità e potenza, si ridimensiona per acquisire una funzione estetica. Più sottile e corte, la spada è così più pratica da portare come accessorio durante gli eventi mondani.

L’abito maschile che si sviluppa in questo periodo, rimane tale (seppur con alcune modifiche) sino alla Rivoluzione francese.

I tessuti popolari per l’abbigliamento di corte erano il velluto e la seta, con un particolare gusto per broccati e damaschi. La moda francese vive di lusso e ricercatezza anche nella scelta dei colori e predilige tinte chiare, colori sgargianti, ai quali venivano dati dei nomi bizzarri come “peccato mortale”, “desiderio d’amore” etc.

Moda Uomo. Al posto degli stivali, i tacchi.

Dettaglio scarpe con tacco Re Sole

La moda per calzature maschili vieta gli stivali, se non per le battute di caccia o in ambito militare, e impone scarpe dalla punta quadrata, in seta e velluto con ricami e gemme. Sarà Luigi XV ad introdurre i tacchi, per camuffare la sua bassa statura.

Re Sole regnò su Versailles e sulla moda dell’epoca, trasformò l’abbigliamento in spettacolo e divenne fautore di nuove e stili che si diffusero in Europa durante il suo regno, influenzando non solo le forme vestimentarie del periodo, ma la cultura nel suo significato più ampio.

Colleziona scarpe ma non sa portare i tacchi. Appassionata di storia del costume e affascinata dai significati nascosti negli abiti, se non è intenta ad approfondire il fenomeno moda molto probabilmente starà guardando un documentario true-crime.