
L’erotico Calvin Klein compie 80 anni
Protagonista assoluto della moda moderna a stelle e strisce, lo stilista spegne 80 candeline il 19 novembre
Convinto sostenitore della trasgressione pura e scandaloso fino allo stremo: Calvin Klein conserva, a 80 anni, ancora quell’appeal godereccio, tipico di chi non smette mai di essere un bambino. Questo suo lato mai tenuto celato fu evidente soprattutto nelle sue campagne pubblicitarie che già nell’82 diedero non pochi problemi alla viabilità di Times Square.
Della sua vita privata si è già scritto abbastanza, se non tutto. Origini ebraiche (i suoi genitori erano ungheresi ebraici), un’infanzia vissuta nel Bronx (anche Ralph Lauren visse nella vivacissimo distretto di New York), due matrimoni (uno celebrato in Italia).
Trasgressivo tanto quanto Bruce Weber, tra i due nasce una proficua collaborazione che li condurrà alla realizzazione di una campagna pubblicitaria hot.
Facciamo un passo indietro: Calvin Klein è celebre per aver spinto in modo assoluto la jeanseria con una linea giovane che è arrivata su tutti gli scaffali del mondo. La sua fortuna non è riconducibile alla sua linea prêt-à-porter, gli affari andarono a gonfie vele grazie al suo intimo, la sua profumeria (chi, almeno una volta nella sua vita non ha indossato sulla pelle il CK One?) e i suoi gioielli venduti a prezzo competitivo.
Lo scandalo Calvin Klein, il primo di una lunga serie
Negli anni Ottanta la sua moda provocò non pochi subbugli, lo stilista venne attaccato da più frange: dalle femministe alla comunità borghese di New York. Nell’82, ad esempio, convinse un giovane uomo (un adone lontano dai riflettori della moda n.d.r.) a diventare protagonista di una campagna pubblicitaria erotica. Dopo un lungo corteggiamento riuscì a a comprarli un biglietto per Santorini e assieme e, con la complicità di Weber, ne venne fuori un progetto scandaloso. Tom Hintnaus si fece ritrarre appoggiato su una ciminiera, indossando uno slip bianco che metteva in evidenza il suo fisico statuario e le sue generosità nascoste.

Sarebbe inutile sottolineare la reazione dell’opinione pubblica: se da una parte i cartelloni furono strappati, dall’altro ci fu una vera e propria emulazione da parte dei più giovani che non esitarono a indossare pantaloni a vita bassa mostrando l’etichetta del marchio intarsiata sulla fascia degli slip. E i rapper made U.S.A. non fecero eccezione.
Quella fu tra le tante provocazioni che scatenarono reazioni a catena. Ricordate l’epica campagna che vide protagonista Brooke Shields? Le foto, in questo caso, furono scattate da Richard Avedon e lo slogan “non c’è niente tra me e i miei Calvin”, della scrittrice americana Doon Arbus.

Tre furono le reazioni ottenute. Vogue si rifiutò di pubblicare l’ADV sulle sue pagine, lo spot non passo mai in televisione e le femministe gli conferirono l’ambito premio (si fa per dire) Pig of the Year.
Calvin Klein mise a nudo Kate Moss
Erotismo e sensibilità fanciullesca: se Calvin Klein avesse dato l’ok per questi scatti oggigiorno, sarebbe stato accusato di favoreggiamento alla pedopornografia. Lei, Kate Moss, aveva compiuto 18 anni da poco ma l’espressione del volto ingannava la sua maturità. Furono due, le campagne pubblicitarie scattate per Calvin Klein in quel periodo. La prima, nel 1992, la ritraeva in intimo avvinghiata a un giovane e aitante collega; la seconda, fatta vedere solo nel 2017, fu scattata nel 1993 da Mario Sorrenti (all’epoca fidanzato della top model) per la campagna dedicata al profumo Obession, ribattezzato successivamente Obsessed.


Calvin ricorda, così, quegli scatti ai microfoni di Vogue: “Aveva quindici anni. Mi piacque subito, era l’epoca delle supermodel, tutte molto formose, con dei corpaccioni, ma io volevo una donna più androgina, senza quei seni giganti, e lei era perfetta, era il contrario. Inoltre, non mi piaceva usare volti troppo utilizzati dagli altri. Si presentò la prima volta con delle foto fatte da un suo sconosciuto fidanzato italiano, tale Mario Sorrenti. Erano scatti pazzeschi. Lui la fotografava di continuo.”
Calvin Klein, l’addio alla moda
Non si rammarica di aver lasciato la sua eponima label, fondata nel 1968, nel 2002. Griffe che negli ultimi vent’anni ha registrato più bassi che alti. A partire dalla fallimentare direzione creativa di Raf Simons (oggi co-direttore creativo di Prada assieme a Miuccia) che provò a lanciare una linea di lusso Calvin Klein Collection, rinominata 205W39NYC ma senza successo.

