9. Induno Gerolamo La fidanzata del garibaldino, olio su tela, 65 x 85 cm - Milano da Romantica a Scapigliata
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Milano da Romantica a Scapigliata: l’imperdibile mostra a Novara

Gli appassionati d’arte non potranno perdere “Milano da Romantica a Scapigliata”: l’esposizione che racconta l’affascinante viaggio nella Milano artistica dell’Ottocento

Sino al 12 marzo 2023, all’interno dello storico Castello Visconteo Sforzesco di Novara, si terrà la mostra “Milano da Romantica a Scapigliata“, una narrazione attenta sulla fiorente attività artistica nella città meneghina, dell’Ottocento.

Il percorso espositivo, congegnato dalla curatrice Elisabetta Chiodini coadiuvata dall’intervento di un Comitato scientifico di cui fanno parte Niccolò D’Agati, Fernando Mazzocca e Sergio Rebora, è articolato in otto sezioni. Ognuna di esse segue l’evoluzione architettonica dell’edificio e ripercorre lo sviluppo della pittura lombarda dal Romanticismo alla Scapigliatura.

Francesco Hayez. Imelda de Lambertazzi, 1853 olio su tela, 122 x 126 cm Collezione privata
Milano da Romantica a Scapigliata
Giovanni Migliara. Veduta di Piazza del Duomo in Milano, 1828 olio su tela, 47 x 61 cm Collezione Fondazione Cariplo
Giuseppe Canella. Veduta della corsia de’ Servi in Milano, 1833 olio su tela, 81,5 x 64 cm Collezione privata

Gli Scapigliati contro la cultura borghese

Bohème (vita da zingari). È in questo termine che i critici d’arte provano a dare definizione al fenomeno della Scapigliatura che si radica nell’Italia settentrionale negli anni Sessanta dell’Ottocento. Artisti di ogni genere (poeti, pittori, letterati … ) si scagliano contro la vita agiata condotta dalla borghesia, scontrandosi anche contro gli ideali del Romanticismo e dando origine al fenomeno del Verismo. Ribelle nei riguardi del conformismo e delle buone maniere delle classi più agiate, lo scapigliato (che esteticamente tagliava i capelli con stile anarchico) era convinto che il borghese avesse un ruolo passivo nella società perché, appunto, guidato dalla condotta danarosa grazie alle sue proprietà.

Mostra - Milano da Romantica a Scapigliata
Giuseppe Canella. Veduta del canale Naviglio preso sul ponte di San Marco in Milano, 1834 olio su tela, 65 x 82 cm Collezione Fondazione Cariplo, Milano
Angelo Inganni. Veduta di Piazza del Duomo con il Coperto dei Figini, 1839 olio su tela, 176 x 138 cm Collezione privata
Angelo Inganni. Nevicata ai Navigli, 1852 olio su tela 73 x 90,4 cm Collezione privata
Carlo Canella. Porta Tosa in Milano (il 22 marzo 1848), 1848-1850 ca. olio su tela, 74 x 94,5 cm Collezione Intesa Sanpaolo

La Scapigliatura e il 6 febbraio (1862)

Per avere chiara la conformità del movimento basta leggere il testo La Scapigliatura e il 6 febbraio (1862) dove l’autore Cletto Arrighi, scrive: «In tutte le grandi e ricche città del mondo incivilito esiste una certa quantità di individui d’ambo i sessi v’è chi direbbe una certa razza di gente – fra i venti e i trentacinque anni non più; pieni d’ingegno quasi sempre, più avanzati del loro secolo; indipendenti come l’aquila delle Alpi, pronti al bene quanto al male, inquieti, travagliati, turbolenti – i quali – e per certe contraddizioni terribili fra la loro condizione e il loro stato, vale a dire fra ciò che hanno in testa, e ciò che hanno in tasca, e per una loro maniera eccentrica e disordinata di vivere, e per… mille e mille altre cause e mille altri effetti il cui studio formerà appunto lo scopo e la morale del mio romanzo – meritano di essere classificati in una nuova e particolare suddivisione della grande famiglia civile, come coloro che vi formano una casta sui generis distinta da tutte quante le altre. Questa casta o classe – che sarà meglio detto- vero pandemonio del secolo, personificazione della storditaggine e della follia, serbatoio del disordine, dello spirito d’indipendenza e di opposizione agli ordini stabiliti, questa classe, ripeto, che a Milano ha più che altrove una ragione e una scusa di esistere, io, con una bella e pretta parola italiana, l’ho battezzata appunto: la “Scapigliatura Milanese”».

Giovanni Carnovali detto Il Piccio. Ritratto di Gina Caccia, 1862 olio su tela, 64 x 52 cm Collezione privata
Federico Faruffini. Toletta antica, 1865 ca. olio su tela, 40 x 49,5 cm Collezione privata
Tranquillo Cremona. In ascolto, 1874-1878 ca. olio su tela, 112 x 128 cm Collezione privata
Daniele Ranzoni. Giovinetta inglese, 1886 ca. olio su tela, 50 x 36,5 cm Collezione privata

Tra gli scapigliati più celebri del panorama artistico italiano, si citano: Francesco Hayez, Giovanni MigliaraLuigi Premazzi, Luigi Bisi, Giuseppe Canella, Angelo Inganni, Giuseppe Molteni, Giovanni Carnovalidetto il Piccio, dei fratelli Domenico Gerolamo Induno, di Federico Faruffini, Filippo CarcanoMosè Bianchi, Tranquillo Cremona e Daniele Ranzoni. Le loro opere più significative sono state esposte in “Milano da Romantica a Scapigliata”.

Le sezioni della mostra “Milano da Romantica a Scapigliata”

  • Sezione I – “Pittura urbana” nella Milano romantica;
  • Sezione II – I protagonisti;
  • Sezione III – Milano, da austriaca a liberata;
  • Sezione IV – La Storia narrata dalla parte del popolo;
  • Sezione V – Verso il rinnovamento del linguaggio: dal disegno al colore;
  • Sezione VI;
  • Sezione VII – Verso la Scapigliatura;
  • Sezione VIII – L’affermazione e il trionfo del linguaggio scapigliato;

Orari

Martedì – domenica 10,00 – 19,00

(la biglietteria chiude alle 18,00)

Aperture straordinarie: giovedì 8 e lunedì 26 dicembre, domenica 1, venerdì 6 e domenica 22 gennaio

Chiuso: sabato 24, domenica 25 e sabato 31 dicembre.

Per saperne di più: www.metsarte.it

In copertina, Induno Gerolamo La fidanzata del garibaldino, olio su tela, 65 x 85 cm

Ho fondato Volgare Italiano per un clic sbagliato. Senza ragionarci e senza la consapevolezza di averlo fatto. Ho lavorato sempre per gli altri avendo poca soddisfazione. Gli anni nell'editoria legata alla moda, bastano. Ora è il momento di guardare avanti. Sono un sagittario, capirete.