
“Boom! La moda italiana”: una mostra itinerante che racconta il made in Italy
“Boom! La moda italiana”, la mostra itinerante che racconta gli albori del made in Italy
Partirà da Forte dei Marmi per fare successivamente tappa a Lucca e Firenze: “Boom! La moda italiana” è la mostra che racconta i fasti del Made in Italy, elogiando la figura dell’imprenditore Giovan Battista Giorgini.
La passione dei maestri italiani che hanno dato vigore al “fatto in Italia”, un misto di ardente dedizione, sudore e sacrifici, va in esposizione con un progetto itinerante nel centro del nostro Paese. Il prossimo 6 agosto, a Villa Bertelli, il valoroso progetto di Fondazione Banca del Monte di Lucca, in collaborazione con Sabrina Mattei e Cna Federmoda, accoglierà visitatori provenienti da tutto il mondo, complice anche l’alta stagione estiva, Forte dei Marmi (e la Versilia) è presa d’assalto dai vacanzieri. La mostra metterà in risalto alcuni masterpiece prodotti nel pieno boom dell’artigianalità italiana con alcuni pezzi provenienti dagli archivi di Schubert, Gucci e Salvatore Ferragamo, protagonista con la sua celebre scarpa Kimo (solo per citarne alcuni).
L’esibizione si sposterà, successivamente, a Lucca per la sua seconda tappa che sarà aperta al pubblico a partire dal 10 settembre presso il Palazzo delle esposizioni.

Legato all’esposizione è un calendario di eventi collaterali oltre alla pubblicazione di un catalogo, edito da Franche tirature, al quale hanno contribuito Barbara Borsotto, Paolo Romano Coppini, Andrea Giuntini, Paola Goretti, Sabrina Mattei, Letizia Pagliai e Guido Pautasso.
Boom! La moda italiana, la mostra. L’omaggio a Giovan Battista Giorgini

“Boom! La moda italiana” si può definire il continuum del convegno Boom! La moda italiana – economia e rinascita, tenutosi a Forte del marmi nel settembre scorso. Per l’occasione, la città della Versilia che si affaccia sul mar Ligure, celebrò il 70° anniversario della prima sfilata di moda che Giovan Battista Giorgini organizzò, il 12 febbraio 1951, a Villa Torrigiani a Firenze e che di fatti sancì la nascita del nostro prêt-à-porter. Definiti “gentiluomo”, sulle pagine di Grazia agosto 1951, di lui si scrisse: “educato e sorridente, ma dietro al suo aspetto mite si nasconde un polso di ferro; un’intelligenza organizzativa di prim’ordine e una conoscenza del mercato americano e della psicologia dei compratori che da soli spiegano la riuscita della sua iniziativa al di là di ogni rosea previsione“.
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