
Erotismo a Pompei: una mostra racconta le abitudini a letto dei pompeiani
Arte e sensualità nelle case di Pompei, la mostra che celebra l’erotismo dei pompeiani
Sino al 15 gennaio 2023 sarà possibile visitare Arte e sensualità nelle case di Pompei, la mostra che racconta l’erotismo a Pompei attraverso affreschi e sculture. A far da corredo, un interessante catalogo scritto a quattro mani dai curatori dell’esposizione, Maria Luisa Catoni e Gabriel Zuchtriegel.

Il percorso espositivo, organizzato presso la Palestra Grande degli scavi presenta, ai visitatori, una Pompei inedita e senza censure, dove il sesso era praticato tra coppie etero, omosessuali ed ermafroditi. Le immagini sessuali, che talvolta impressionano e imbarazzano gli appassionati d’arte e i curiosi, esibiscono corpi nudi in posizioni erotiche senza alcuna censura, non curanti della moralità.


L’erotismo ai tempi dei romani
L’erotismo non era tema trattato nell’arte romana ai tempi della prima Repubblica, così come la sensualità. L’impero, espandendosi più ad est, entrò in contatto con nuove culture che, al contrario, ponevano il sesso al centro della vita quotidiana.
Così, crebbero gli affreschi a sfondo sessuale e prese piede il culto di Venere, considerata la dea dell’amore e protettrice dell’arte erotica. Nell’Antica Roma (e qui torniamo a spiegare le scene di sesso omosessuali a Pompei), gli uomini potevano intrecciare una relazione tra loro, a patto che ci fosse una differenza sociale e che ci fosse discrezione nel farlo.




Curioso, quindi, questo esibire gli atti sessuali senza alcun pudore ma professare una verecondia contro l’erotismo.
La mostra si propone di essere una “chiave di lettura” che aiuti il pubblico a comprendere meglio quello che si vede nel sito.
Come è strutturata la mostra
Tra le 70 opere in mostra, tutte provenienti dai depositi del Parco Archeologico di Pompei, anche i due medaglioni in bronzo con scene erotiche del carro cerimoniale da Civita Giuliana e il raffinato soffitto del cubiculum (stanza da letto); quest’ultimo è rinvenuto in crollo sul pavimento, poi ricomposto e restaurato, della Casa di Leda ed il cigno; e ancora, le 3 pareti del cubicolo della Villa di Gragnano in località Carmiano, ricostruito dopo il recente restauro.



Al centro della mostra, le opere Oplontis – Ermafrodito e Satiro e due coppie di Centauri – in un allestimento-installazione che ricostruisce dimensione esperienziale, quasi cinematografica, che evoca il contesto e l’immaginario antico.
L’esibizione è sponsorizzata da American Express e da Hotel Caruso A Belmond, Hotel Amalfi Coast di Ravello.
Informazioni sulla mostra
Pompei, Parco Archeologico di Pompei
Sino al 15 gennaio 2023
INFOPOINT: +39 081 8575 347
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