
I gioielli marini (e fantastici) del maestro Massimo Izzo
Un tuffo in un mare senza fondo tra i gioielli marini del maestro Massimo Izzo: lo scultore dell’oreficeria italiana
I gioielli marini che emergono dai fondali più profondi del Mediterraneo sono l’apoteosi artistica dal maestro dell’oreficeria italiana, Massimo Izzo.

Oro forgiato di creatività eclettica, nei gioielli creati dal maestro Massimo Izzo. S’incastona la salsedine nelle gemme preziose. Fantastiche creature emergono dagli abissi, posandosi sulla nostra pelle nuda, come i cristalli di sale che si depositano sugli scogli illuminando la pietra lavica di scintillii.

“Ecco, il mare è una chiana d’acqua blu, ma senza le montagne di lava che noi vediamo là in fondo. Guardando la chiana del mare non si vede niente in fondo, niente che chiude la vista, o meglio, si vede una linea sottile che non è altro che il mare che si va a mescolare col cielo. E questa linea si chiama orizzonte.” Questo è un passo tratto dal libro L’arte della Gioia, firmato da Goliarda Sapienza, scrittrice catanese che ha contribuito, con la sua parola tradotta in versi, a raccontare uno spaccato della sua cara terra, la Sicilia e che la lega, in qualche modo, a Izzo.


Li chiamano artisti del mare perché il loro profondo legame con esso produce storia e arte. Non importa la materia: una tela, un marmo di Carrara o oro colato. Katsushika Hokusai con la xilografia in stile ukiyo, La grande onda di Kanagawa, ha riprodotto il mondo (e la società) fluttuante. A Poseidone (dio greco del mare) sono state dedicate diverse opere marmoree. La più conosciuta è sicuramente la Fontana di Trevi, progettata da Nicola Salvi e terminata dall’architetto e scenografo Giuseppe Pannini. Ma oggi vi vogliamo raccontare la storia di Massimo Izzo, colui che alla domanda “Lei da dove viene maestro?”, risponde: “Dallo scoglio”.



Massimo Izzo, l’orafo del mare
Massimo Izzo nasce a Messina il 10 marzo del 1966 ma cresce a Siracusa. I suoi occhi, quindi, sono volti verso il mare, a quella linea sottile che separa lo specchio d’acqua al cielo. Attratto dal mondo dell’oreficeria sin dalla gioventù (per la precisione a 14 anni), si iscrive alla scuola D’Arte di Siracusa con indirizzo metalmeccanico e orafo. Qui, apprende le prime tecniche di lavorazione del metallo grazie alla guida del professor Salvatore Canigiula. Affinerà la tecnica incisiva e dell’incastonatura al fianco del maestro Cassone. Nel 1987 apre il suo laboratorio nel centro di Siracusa e, dopo una lunga gavetta, firma i gioielli indossati da Monica Bellucci nella pellicola firmata dal premio Oscar Giuseppe Tornatore, Malèna. Al pontefice Giovanni Paolo II, inoltre, donò alcune monete ponteficie e un piatto d’argento. I primi riconoscimenti arriveranno negli anni 2000 quando gli sarà assegnato il “Premio Craftcraft 2005” dal Kiwanis Club di Siracusa.
Le opere dell’artigiano sono state esposte presso il prestigioso Hotel Ritz di Parigi (15, Place Vendòme), nella Galleria Elsa Vanier (7, rue du Pré Aux Clercs, Paris) e presso la WORLDSARTISTS di Nice.



I “Gioielli del Mare” di Massimo Izzo, spesso realizzati come pezzo unico, coniugano lo sfarzo del Barocco siciliano di cui si ha traccia dal XVII secolo (citiamo la Cattedrale di Noto solo per citare un esempio) convola a nozze con gli abissi marini del Mediterraneo, popolato da creature fantastiche.
Nelle opere da indossare di Massimo Izzo, i coralli si intrecciano, l’oro diventa materia fisica che plasma le forme e le pietre preziose, quali i diamanti, acqua marina, morganite, giada lavanda e corallo, che colorano e donano riflessi sgargianti.
Le fotografie sono firmate dal fotografo Walter Maria Russo
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