Villa Tasca, piano nobile
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Villa Tasca, a Palermo una meraviglia rinascimentale

Nella via delle meraviglie italiane si fa tappa a Villa Tasca con i suoi cinquecento anni di storia

Un giardino meraviglioso che incornicia una struttura regale di impianto rinascimentale. Nell’Italia dell’eccellenza, Villa Tasca rappresenta una roccaforte del saper fare all’italiana.

Prospetto di Villa Tasca
Prospetto di Villa Tasca

La storia di Villa Tasca

Questa è la storia, uno dei tanti meravigliosi accadimenti nella calda e accogliente Sicilia, di un intrecciarsi di vicende e protagonisti. Siamo nel Cinquecento italiano, secolo di inventori e rinati; menti eccelse, localizzate in quel di Firenze e dintorni, che sognano di volare o trasmettere il bello della rinascita all’intero Stivale ignari, poi, che con le loro opere avrebbero raggiunto persino gli angoli più angusti del pianeta, dall’altra parte del mondo.

Laghetto artificiale - Villa Tasca Palermo
Uno dei laghetti artificiali di Villa Tasca
Tempietto - Villa Tasca
Un tempietto ellenico nei giardini di Villa Tasca

Lì, dove la terrà è accogliente, un uomo facoltoso, Louiso di Bologna, Barone di Montefalco, decise di costruire un sontuoso palazzo in una zona ricca di sorgenti. Lungo i tre secoli successivi, la dimora subirà diversi interventi. Ad essere incisivamente riammodernato sarà il giardino, oggi parco da ammirare grazie a visite guidate, organizzate a regola d’arte.

Tempietto villa Tasca
Tempietto con pietra intarsiata

Il restauro della villa e il giardino

Ma facciamo un passo indietro nel tempo. Don Louiso di Bologna affida il progetto all’architetto Maria Antonietta Calì. È il 1555. Il termine dei lavori sarà fissato al 1959. Nel Settecento, i graduali lavori di ristrutturazione si completeranno, restituendo alla città di Palermo, in quel luogo sulla via per Monreale, una delle ville più ammirate di tutta l’isola. Esattamente tre secoli dopo, nel 1855, il conte Lucio Mastrogiovanni Tasca e Nicolosi intervengono sugli spazi esterni. Qualche tempo prima, Mastrogiovanni Tasca aveva preso in moglie Donna Beatrice Lanza e Branciforte a cui il padre Don Giuseppe Lanza, principe di Trabia, aveva lasciato in dote la villa. Tasca fece impiantare agrumeti, frutteti e vivai di vite americana in otto ettari di terreno. I Lanza, principi di Trabia e duchi di Camastra, modificarono secondo il gusto neoclassico sia le architetture sia il giardino.

Salone Villa Tasca
Salone Villa Tasca

L’idea fu quella di trasformare il giardino all’italiana in un giardino romantico dall’estetica cosmopolita. Casina Camastra, quella che un tempo era una residenza dedita ad accogliere la famiglia durante il periodo della caccia, si trasformerà in un loci dell’anima dove si interverrà, con un flashback, sui ricordi del passato. Tasca, infatti, tenne a mente per lunghi anni quella esperienza esotica, quando da ragazzino toccò per la prima volta un legno non autoctono, proveniente da un luogo esotico a lui (e ai tanti) sconosciuto.

Suite Villa Tasca
Una suite di Villa Tasca

Proprio lì, nella sua dimora, riuscì a creare ampi spazi esotici con laghetti, labirinti e fontane. Poi, aggiunse dei blocchi di pietra a formare grotte e montagne dal quale far sgorgare acqua come fossero ruscelli. Tutt’intorno, nella fitta vegetazione, splendide statue (tra cui una copia preziosa della Venere Anadiomene), panchine Marbie e sedili di ferro.

Sala con pianoforte - Villa Tasca
Sala dedicata alla musica
Porticato esterno di Villa Tasca
Porticato che dà all’esterno

Molti sono stati gli ospiti illustri che vi hanno soggiornato nelle sue sfarzose e affrescate stanze e che hanno goduto della pace indotta dal verde. Il compositore e pianista Kaikhosru Shapurji Sorabji, di origini Parsi, affascinato dal verde di Villa Tasca, pensò di dedicarle una composizione. Nei suoi ambienti hanno villeggiato anche Richard Wagner, Jacqueline Kennedy, Re Ferdinando di Borbone e la Regina Carolina, Otto von Bismarck e Margherita di Savoia.

Gli interni di Villa Tasca

L’interno, poi, conserva lo sfarzo rinascimentale con stucchi e affreschi conservati in maniera eccellente e che esibiscono, sulle pareti, rovine greche, giardini ed elementi decor di ispirazione ellenica. Pregiata è, inoltre, la pavimentazione a mosaico che si intervalla a piastrelle di maiolica siciliana. Anche l’arredo è stato concepito per dare un continuum equilibrato all’intera struttura. Dai divani in velluto per passare, poi, ai tappetti persiani, ai mobili in legno intarsiato e ai lampadari chandelier in cristallo.

Come visitare il giardino di Villa Tasca

È possibile visitare il parco di Villa Tasca prenotando una giornata al parco, con un clic.

Per maggiori informazioni.

 (39) 091 6574305

 (39) 340 4241392

 parco@villatasca.com

Come arrivare.

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Ho fondato Volgare Italiano per un clic sbagliato. Senza ragionarci e senza la consapevolezza di averlo fatto. Ho lavorato sempre per gli altri avendo poca soddisfazione. Gli anni nell'editoria legata alla moda, bastano. Ora è il momento di guardare avanti. Sono un sagittario, capirete.