Cristobal Balenciaga
Fashion

Cristobal Balenciaga, a 50 anni dalla sua morte

Moriva il 23 marzo del 1972, Cristobal Balenciaga: lo stilista che “ha fondato il futuro della moda”

Fu il fotografo e costumista britannico Cecil Beaton, ad affermarlo: mentre tutti erano focalizzati sul New Look di Christian Dior, Cristobal Balenciaga stava scrivendo il futuro della moda. Anche il dittatore garbato della moda sostenne la bravura di Cristobal che fece, delle linee dritte e severe, la sua firma. Lo sostenne anche quando, colpito da una grave forma di depressione, intendeva chiudere il suo atelier. Era il 1948.

Definito architetto dai suoi colleghi (certamente non per i suoi studi ma per la maniacale ossessione per le linee scultoree), Cristobal era sostenitore convinto della cucitura a mano, negando l’uso delle macchine nei suoi laboratori.

Abito midi del 1955
Abito del 1955

Una sarto deve essere un architetto per il design, uno scultore per la forma, un pittore per i colori, un musicista nel creare armonie e un filosofo nella temperanza dell’unire il tutto. Balenciaga

Gloria Guinness in Balenciaga
Gloria Guinness in Balenciaga

Figlio di una sarta dei Paesi Baschi, fin da piccolo aiuta la madre nel suo piccolo laboratorio. La sua verve creativa fu scoperta dalla marchesa Blanca Carrillo de Albornoz y Elio de Casa Torres che lo aiutò negli studi e a fondare, quando aveva solo 24 anni, la sua casa di moda a San Sebastián. I suoi primi clienti sono i reali di Spagna. Non impiegò molti anni ad aprire boutique a Madrid e Barcellona. La guerra spegne tutti i sogni del sarto, obbligandolo a chiudere tutti i suoi negozi. Saranno gli amici spagnoli, quelli fidati, ad aiutarlo a ripartire da Parigi. Qui, tutte le donne ambiscono a indossare le sue creazioni: la socialite Mona von Bismark, l’ereditiera Barbara Hutton, la duchessa di Windsor, la fashion editor Gloria Guinness, le attrici Marlene Dietrich e Ingrid Bergman, la baronessa Pauline de Rothschild.

Abito a forma di palloncino. Foto di Irving Penn

Le fonti di ispirazione di Balenciaga

Gli abiti di Balenciaga sono perfetti da indossare nelle grandi occasioni; sono scenografici. Si alternano mantelle corte a volant enormi. Inventa le camice senza colletto e, al contrario, grandi colletti per allungare il collo. Crea abiti a palloncino, a tunica, a sacco e scamiciati. Gli strascichi sono di grande effetto. Nei suoi abiti è chiara la forte influenza delle sue origini, con dettagli desunti dal flamenco. E per ottenerli, lavora tessuti preziosi ma dalla trama fitta.

Sullo sfondo, Retrato de María del Rosario de Silva y Gurtubay, duquesa de Alba, 1921

Anche il mondo dell’arte influenza la creatività di Balenciaga, che dialoga con le opere di El Greco, Velázquez, Murillo, Carreño de Miranda, Zurbarán, Goya, Madrazo e Zuloaga.

Nel 1986 chiude la sua maison perché stanco e deluso dalla piega volgare che stava assumendo la moda, sempre più diretta alla produzione di massa. Morirà il 23 marzo 1972, a Jávea, in Spagna. Le sue spoglie riposano nei Paesi Baschi, la sua regione natale.

Nel 2001, Gucci Gruppo Kering acquista la griffe. Oggi e dal 2015, la casa di moda è diretta da Demna Gvasalia, succeduto ad Alexander Wang.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE

Mostre a Parigi, in arrivo il rosa shocking di Schiaparelli

Chi è Maximilian Davis, il nuovo direttore creativo di Salvatore Ferragamo

Riapre Palazzo Pesaro degli Orfei di Venezia, il regno di Mariano Fortuny

Ho fondato Volgare Italiano per un clic sbagliato. Senza ragionarci e senza la consapevolezza di averlo fatto. Ho lavorato sempre per gli altri avendo poca soddisfazione. Gli anni nell'editoria legata alla moda, bastano. Ora è il momento di guardare avanti. Sono un sagittario, capirete.