
Russia news: chiudono anche Coca Cola e McDonald’s
Tra le news che coinvolgono la Russia, anche le chiusure di multinazionali come Coca Cola e McDonald’s. Così, reagisce l’America contro l’invasione russa in Ucraina
Russia News: chiudono Coca Cola e McDonald’s: le multinazionali americane rispondono a Vladimir Putin con le barricate dei loro punti di ristoro.
“Continueremo a pagare i nostri 62 mila dipendenti” fa sapere, in una nota, il Ceo di McDonald’s Chris Kempckinski: “Non possiamo ignorare quanto sta accadendo in Ucraina”.
Una chiusura temporanea degli 850 punti vendita dislocati su tutto il territorio russo per rispondere all’ira scatenata sui social dai sostenitori del popolo ucraino, con l’hashtag apparso dapprima su Twitter #BoycottMcDonalds, diventato subito di tendenza sugli altri Network. Chiusi anche i punti ucraini per preservare l’incolumità dei dipendenti. Una decisione presa con lungimiranza, visto che le attività in Russia ed Ucraina contribuiscono per il 9% alle sue entrate annuali (2 miliardi di dollari).
Il colosso americano fa sapere che continuerà a pagare lo stipendio ai suoi dipendenti ma che la filosofia del marchio non permette di restare neutrali sulla vicenda. Una presa di posizione che è stata accolta con giubilo dalla comunità occidentale, al quale ha fatto seguito Coca Cola.
Russia mappa ristoranti McDonald’s

Il link della mappa di tutti i ristoranti McDonald’s in Russia
Un’altra multinazionale del food americana, Coca Cola, ha infatti deciso di chiudere tutte le sue attività sul territorio russo. A spingere sulla chiusura, anche in questo caso, è stato l’hashtag #BoycottCocaCola.
“I nostri cuori sono vicini alle persone che stanno subendo gli effetti inconcepibili di questi tragici eventi in Ucraina”, si legge nel comunicato di Coca-Cola, che annuncia la sospensione delle sue attività in Russia. ‘‘Continueremo a monitorare e valutare la situazione man mano che le circostanze si evolvono”. La multinazionale dichiara, inoltre, che le sue attività in Russia e Ucraina hanno ”contribuito per circa l’1% al 2% dei ricavi operativi netti della società nel 2021“.
Russia, chiudono anche Pepsi e Starbucks
Una chiusura parziale per PepsiCo che ha deciso di mantenere l’esportazione di prodotti di prima necessità come latte e altri prodotti lattiero-caseari, latte artificiale e alimenti per l’infanzia, esclusa la famosa bevanda analcolica.
Anche Starbucks sospende tutte le attività dei suoi 100 bar in Russia assicurando, però, l’approvvigionamento di caffè per i suoi quasi 2000 partner sul territorio, attraverso il gruppo Alshaya, con sede in Kuwait.
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE
Kiev Mule, quando l’Occidente censura il folklore russo

