
Kiev Mule, quando l’Occidente censura il folklore russo
Da Moscow Mule a Kiev Mule: è in atto una sorta di scongiura nei confronti della storia russa. Siamo sulla buona strada?
L’idea è stata generata in America ma prende piede in tutto l’Occidente. Lo storico cocktail Moscow Mule da ieri è stato rinominato Kiev Mule. È questo il modo per ostacolare l’egemonia di Putin sull’Ucraina?
L’Occidente sanziona Putin o il popolo russo?
Una protesta che sa di razzismo al contrario: come si spiegherebbe, altrimenti, il vento di contestazione che dilaga dall’America sino in Europa? Ecco, l’intento è boicottare i prodotti russi ma, come abbiamo avuto modo di leggere sulle testate accreditate, nazionali e internazionali, è in atto un dissenso ingiustificato sulla storia dei russi che non possono essere colpevolizzati a causa della tirannìa di Putin e dei suoi generali.

Nemmeno quel 76% di popolazione che nel 2018 ha votato l’ex funzionario del KGB russo, per il 4° mandato consecutivo, merita di finire alla berlina e di perdere parte delle sue radici. Qui, la questione dovrebbe essere analizzata oltre il proibizionismo di una bevanda alcolica. Si parte dalla chiusura dei brand occidentali al mercato russo, sino alla censura del corso su Fëdor Dostoevskij che si sarebbe dovuto tenere all’Università Bicocca di Milano e che dopo un dietrofront dell’istituto, Paolo Nori (che avrebbe dovuto presiedere la cattedra) ha di fatto gettato la spugna.
Anche il direttore della Scala, Valery Gergiev, è stato allontanato per non aver preso una posizione contro il presidente russo. Persino la Biennale di Milano ha deciso di censurare gli artisti russi proibendo loro di esibirsi nel padiglione dedicatogli, che rimarrà chiuso durante la kermesse che si terrà dal 23 aprile al 27 novembre 2022.
Chi ha studiato la storia del nostro Paese probabilmente ricorderà che in Italia, un certo Benito Mussolini (che dittatore lo era allo stesso modo di Putin), rinnegò lo studio della letteratura straniera a favore dell’italianità. Anche la musica ne fu coinvolta con la commissione per l’autarchia musicale (dicembre 1941) che favoriva lo studio degli spartiti italiani a discapito di quelli stranieri.
Perché il Kiev Mule dovrebbe rimanere Moscow Mule?
Paradossalmente, l’Occidente sta facendo il gioco di Vladimir Putin. Come? Facendoci reagire come degli autocrati, proprio come lui. Il proibizionismo, il rinnego, non sono la scelta giusta per chiudere ogni rapporto con la Russia.
Se dopo la lettura di questo articolo vi è venuta voglia di bere un Moscow Mule, ecco qui la ricetta originale da preparare a casa.
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