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Gra.Phichette, intervista all’illustratrice Beatrice

Ironia e sarcasmo sono gli ingredienti principali del successo che sta ottenendo Beatrice con il suo Gra.Phichette: un progetto nato quasi per caso e che in un lasso di tempo breve sta riscuotendo il successo che merita. “Credo che i miei disegni siano semplici e spiritosi, leggeri e qualche volta, anche se a uno sguardo rapido non sembra, possono dare qualche spunto di riflessione“, racconta Beatrice a Volgare Italiano in merito alle sue illustrazioni che lasciano riflettere sul tema scottante dell’unicità. Nel presente, sogna un futuro come illustratrice nel campo dell’editoria e scommettiamo non rimarrà solo un sogno.

L’intervista

Beatrice

Beatrice, quando ha inizio la tua avventura con Gra.phichette?

Ho aperto il profilo di Gra.phichette nell’ottobre 2020, inizialmente era solo un profilo che utilizzavo per condividere qualche disegno. L’idea di poterlo fare diventare il mio lavoro è arrivata nel gennaio 2021, quindi circa un anno fa. Lo shop online invece l’ho ufficialmente aperto a maggio, quindi tutto molto recente.

Cosa significa Gra.phichette? 

Questa è una domanda che mi viene posta spesso e a cui faccio sempre fatica a rispondere, perché quando l’ho pensato a me sembrava molto immediato come nome, invece lo era meno di quanto lo avessi immaginato. Sono delle grafiche ‘’fighette’’, nel senso di carine, simpatiche, che non si prendono troppo sul serio.

Il Karma

Scorrendo il tuo profilo Instagram ho notato molte illustrazioni dedicate all’oroscopo: è una tua passione?

Io mi diverto tantissimo a realizzarle, sono il momento del mese preferito sia da me, sia da chi mi segue. Non si tratta propriamente di un oroscopo (che non sarei minimamente in grado di scrivere), ma più di ‘’versioni’’ diverse dello zodiaco, del tipo: se il tuo segno fosse una commessa o se fosse un personaggio di una serie tv chi sarebbe, come sarebbe e perché. Io non sono un’esperta, lo ribadisco sempre, ma mi ha sempre incuriosito molto il mondo dell’astrologia e così ho creato questa piccola rubrica mensile.

Quanto conta l’ironia nel tuo lavoro?

Tantissimo! Questo perché conta tantissimo anche nella mia vita credo: il sarcasmo e la capacità di ironizzare anche sulle cose che mi preoccupano o mi angosciano è sempre stata un’enorme salvezza per me e con le mie illustrazioni, spero lo diventi anche per qualcun altro.

Alcuni tuoi progetti promuovono la body positive: ma la tua generazione è abbastanza preparata su questo tema?

Penso che la mia generazione sia molto preparata su questo tema e che tantissimi lo siano molto più di me. Io non faccio divulgazione, ma seguo tantissime persone che in merito a questo tema si battono tutti i giorni e sono una loro grande sostenitrice. Penso che tanti creator della mia generazione o di quella successiva alla mia siano molto coraggiosi, lavorare con Instagram non è facile: spesso è molto limitante (ingiustamente) nei confronti dei contenuti che vengono postati in merito a certi argomenti e sicuramente la body positivity è uno di questi.

Come definiresti le tue illustrazioni?

Faccio sempre molto fatica a valutare il mio lavoro e a dargli una definizione precisa, questo perché penso sia ancora in fase di sviluppo. Ho molto da imparare sul mondo dell’illustrazione. A oggi credo che i miei disegni siano semplici e spiritosi, leggeri e qualche volta, anche se a uno sguardo rapido non sembra, possono dare qualche spunto di riflessione!

C’è qualcosa o qualcuno a cui ti ispiri?

Io sono laureata in Scienze dei Beni Culturali e fin da piccola ho sempre avuto una passione per l’arte, il disegno e la fotografia, quindi più o meno consciamente ho tantissimi riferimenti visivi diversi. Non ho un illustratore preferito o a cui faccio riferimento in particolare, perché quelli che seguo appassionatamente e che stimo sono davvero troppi. Il mio riferimento imprescindibile nel disegno è la fotografia editoriale: i disegni che amo di più realizzare sono un misto tra reference di fotografie di alta moda e elementi che piano piano aggiungo alla composizione.

Tu, illustratrice segno ariete, qual è il tuo punto di forza?

Sicuramente la caparbietà e la testardaggine, caratteristiche tipiche del mio segno. Come tutti i segni di fuoco il mio punto debole è che mi annoio facilmente, ho bisogno di continui stimoli e di fissarmi obiettivi sempre nuovi e in questo lavoro penso sia fondamentale, quindi, anche quello che potrebbe essere un ostacolo, in questo caso diventa un vantaggio.

Cosa vedi nel tuo futuro?

Non saprei. Il mio sogno è occuparmi solo di illustrazione, completando la mia formazione in questo campo e dedicandomi esclusivamente al campo editoriale o pubblicitario, al momento tutto ciò è un ‘’work in progress’’, quindi più concretamente nel mio futuro spero di poter continuare il mio percorso con Gra.phichette, ampliando sempre di più la mia community, espandendo il mio shop e le mie collaborazioni.

Visita il sito di Gra.phichette

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