Schiaparelli Haute Couture 2022
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Schiaparelli Haute Couture 2022, forse troppo JPG e Balmain?

I ricorsi della moda o la rincorsa degli stilisti a inventare il nuovo dove non esiste? È il caso della Schiaparelli Haute Couture 2022, un po’ Jean Paul Gaultier, un po’ Balmain

La collezione Schiaparelli Haute Couture 2022 è sicuramente la più discussa. E ci sono tutte le ragioni per esserlo. Daniel Roseberry, attuale direttore creativo della Maison francese titola la linea The Age of Discipline sottolineando come la pandemia sia stata decisiva nella sua realizzazione. E come disse Elsa, col suo fare criptico e diretto, “Nei periodi di crisi, la moda è sempre oltraggiosa“. Il surrealismo della sarta italiana è di eccezionale interpretazione grazie alle impalcature d’oro che creano suggestioni visive all’impianto estetico dell’Alta Moda firmata Roseberry.

Schiaparelli, tra rosari, cosmo e astrologia

Ci sono gli anelli di Saturno, i rosari della madonna e gli astri: l’archivio dell’etichetta è stato rispolverato con occhio attento e critico. Una libertà assoluta, quella del designer, che esclude ogni forma di automatismo nella sua creatività. Ascetica, la donna Schiaparelli trova l’equilibrio spirituale nelle arti divinatorie, identificandosi nella perfezione mistica che va oltre l’essenziale della carne. Astronomia è stata sempre una disciplina che ha attratto Elsa avendo, come mentore, lo zio che era un astronomo di professione, “Io gli piacevo perché, diceva lui, ero nata con la costellazione dell’orsa maggiore sulla guancia” (Tratto dall’autobiografia Rosa Shocking).

“Ci sono designer che disegnano perché amano i vestiti. Ci sono designer che fanno vestiti perché amano il mestiere, perché amano le persone. Ci sono designer il cui lavoro è legato alla moda come concetto, al glamour come business. Io disegno per far sentire qualcosa alla gente”, Dice Daniel.

Schiaparelli Haute Couture 2022, Roseberry ispirato anche da Jean Paul Gaultier e Balmain?

Ci sono dettagli, nell’Alta Moda di Schiaparelli, che senza indugio si ispirano a qualcuno (o qualcosa) fuori dall’head quarter della griffe. Il confronto delle immagini, infatti, ci sembra un indizio inconfutabile: il corsetto con le coppe coniche indossato da Madonna per il Blond Ambition tour del 1990 disegnato da Jean Paul Gaultier e la linea a sfera (musa dell’estremo Oriente) di Balmain sono elementi illusori di un’interpretazione forse troppo realistica.

Daniel accentua il seno come espressione onirica di nuova vita o di una donna che dona un nuovo battito; Aguzza la prosperità. Dal’altra parte, la vita è un cerchio, un anello, circolare. Così, le maniche prendono forme esasperate ma morbide, come ad assopire quel tempo perduto a causa del Covid.

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Ho fondato Volgare Italiano per un clic sbagliato. Senza ragionarci e senza la consapevolezza di averlo fatto. Ho lavorato sempre per gli altri avendo poca soddisfazione. Gli anni nell'editoria legata alla moda, bastano. Ora è il momento di guardare avanti. Sono un sagittario, capirete.